Portare a zero le spese condominiali grazie all’autoconsumo e all’infrastruttura digitale per i servizi in sharing. A Segrate Milano4you, il nuovo distretto smart nato dalla ristrutturazione del fondo immobiliare Vegagest, si fonda su un progetto industriale forte, che mette l’innovazione al centro
Non è raro che le iniziative architettoniche di una certa portata nascano da una gara internazionale, che affida i lavori alla guida carismatica di una “archistar” destinata a diventare padrona del progetto, selezionando e chiamando a sé altri professionisti. Questo non succederà a Segrate, dove il nuovo smart district Milano4you sorgerà innestandosi sulla dorsale di una infrastruttura digitale ed energetica, rispettivamente sistema nervoso e muscolare di un quartiere in cui il progetto architettonico costituisce l’ultimo anello di una catena precedente.
«Siamo partiti dalla definizione di una piattaforma digitale capace di gestire la connettività, l’infrastruttura energetica e l’efficientamento dei consumi, la mobilità intelligente, i servizi in sharing e gli strumenti di manutenzione predittiva. Non solo per il distretto ma per tutta l’area circostante, in una visione lungimirante volta a incoraggiare ogni ulteriore sviluppo futuro». Chi parla è Angelo Turi di Real Estate Direction, società ideatrice del concept e della progettazione operativa del complesso.
Un progetto industriale innovativo
Ma facciamo un passo indietro. «Milano4you nasce dalla ristrutturazione di un debito bancario di 90 milioni di euro, di cui 76 verso le banche. Un grande NLP, per dirla con termini tecnici, un grosso credito deteriorato che pesava come un macigno sul recupero dell’area edificabile. Serviva un progetto industriale innovativo, di ampio respiro, che ponesse nuove basi in discontinuità con il passato, non solo dal punto di vista finanziario ma anche dal punto di vista dell’ideazione immobiliare. In una visione coerente con i principi di sostenibilità graditi all’amministrazione locale», sottolinea Turi.
Spese condominiali verso lo zero
L’investimento, promosso da Sagitta sgr, punta allo sviluppo di un distretto che nasce smart. L’obiettivo è quello di minimizzare i costi condominiali grazie a strumenti digitali capaci di gestire al meglio le performance energetiche degli edifici e il ciclo dell’acqua, alimentando le parti comuni con energie pulite da fonti rinnovabili. Per poi integrare nell’offerta servizi accessori, come l’assistenza agli anziani o prestazioni mediche domiciliari in collaborazione con il vicino ospedale San Raffaele.
La Golf del real estate
«Ci siamo ispirati al modello dell’automotive, un settore in cui intorno all’auto si è stabilita una convergenza tecnologica che coinvolge partner di settori diversi. Non sarà un quartiere di lusso ma nemmeno un quartiere popolare, né una Ferrari né una Cinquecento: diciamo piuttosto una Golf, con un design gradevole e una buona dose di innovazione tecnologica», scherza Turi.
Tra i partner a oggi coinvolti nella realizzazione figurano colossi come Cisco, Siemens, ABB e Samsung, ma anche il Politecnico di Milano, l’Accademia di Brera e il già citato San Raffaele.
«Più incerta la partnership con le utility, più interessate agli aspetti di fornitura che non all’investimento sul modello di sviluppo. Ma la strada è aperta, lo smart district una realtà e il dialogo tra multinazionali digitali e real estate avviato, pronto a definire un nuovo standard di qualità per lo sviluppo del settore immobiliare», auspica Angelo Turi.